Avvenne al suo tempo che lo esercito de' signori fiorentini era intorno a Piancaldoli, et egli con lo ingegno fece sí, che i soldati vi entraron dentro per via di mine senza colpo di spada; e seguitando piú oltre a certi castelli, fece la mala sorte , sua, che volendo egli un giorno misurare alcune altezze in un luogo difficile, messe il capo fuori della muraglia per mandare un filo a basso, acciò potesse sapere l'altezza di quella, ma essendo egli mortalissimamente odiato da inimici che molto piú temevano lo ingegno suo che le forze quasi de gli adversarii continovamente tenevano gli occhi addosso a lui solo. Per il che, veduta questa opportunità, un prete con una balestra a panca gli trasse, e con un verettone lo colse nella testa sí fieramente, che il povero Cecca di subito si morí. Dolse molto a tutto lo esercito et a' suoi cittadini il danno e la perdita che fecero nella morte di lui, ma non vi essendo rimedio alcuno, ne lo rimandarono in cassa a Fiorenza, e le sorelle sue in S. Pietro Scheraggio gli diedero onorata sepoltura, e sotto il ritratto suo di marmo fecero porre lo infrascritto epitaffio:
FABRVM MAGISTER CICCA NATVS OPPIDIS VEL OBSIDENDIS VEL TVENDIS HIC IACET. VIXIT ANN XXXXI, MEN IV, DIES XIIII. OBIIT PRO PATRIA TELO ICTVS. PIAE SORORES MONIMENTVMFECERVNT MCCCCLXXXVIII. ,
ANDREA VERROCCHIO
Scultore Fiorentino
Molti per lo studio imparano una arte, che se e' fossero nella maniera di quella aiutati dalla natura, accozzando il naturale con lo accidentale, supererebbono non tanto quegli che sono stati avanti di loro, ma quegli che dopo la morte loro arebbono a nascere.
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Piancaldoli Cecca Fiorenza S. Pietro Scheraggio Fiorentino
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