Fece in Arezzo alle monache delle Murate la cappella dello altar maggiore, pittura certo molto lodata, et al monte San Savino un tabernacolo dirimpetto al palazzo del Cardinale di Monte, che fu tenuto bellissimo. Et al Borgo San Sepolcro in vescovado fece una cappella, onde lode et utile grandissimo ne trasse. Fu persona molto fattibile e buono e vero amatore di tutte le virtú, et aveva l'ingegno tanto versatile, ch'oltre a tante altre sue doti, era musico perfetto e faceva gli organi di piombo di man sua. Et in San Domenico si vede ancora uno de' cartoni di sua mano, che dolce sempre s'è mantenuto. In San Clemente ve ne era un altro pur di sua mano, dove aveva fatto l'organo in alto e la tastatura era bassa al piano del coro; e questa considerazione gli venne, perché egli erano pochi monaci a cantare in coro, e voleva che l'organista cantassi e sonassi. Costui molto bonificò quel luogo di muraglie e di pitture, avendo rifatta la cappella maggiore di quella chiesa dove era dentro quell'organo, e per la chiesa molte altre pitture; le quali gran danno fu, che insieme con la chiesa e convento fussero rovinate. Ma cosí era necessario volendo ornare e fortificare quella città lo illustriss Duca Cosimo de' Medici, il quale nella reparazione delle nuove mura, è stato necessitato ristrignere tra la detta chiesa e la porta di Santo Spirito un terzo della città, et atterrare molte case di cittadini, insieme con un quarto d'un coliseo antico e consumato dietro al convento di San Bernardo e l'ultime reli,quie d'un teatro sotto la cittadella.
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