Condusse a tempera la tavola isolata tutta, e le altre figure che sono ne' sei quadri; che oltre alla Nostra Donna che siede in aria col Figliuolo in collo e gli altri santi che gli sono intorno, oltra il San Lorenzo et il Santo Stefano che sono interamente vivi, vi è il San Vincenzio et il San Pietro Martire che non li manca se non la parola. Vero è che di questa tavola ne rimase imperfetta una parte, mediante la morte sua; per il che, avendo egli già tiratola tanto innanzi, che e' non le mancava altro che il finire certe figure dalla banda di dietro dove è la Resurressione di Cristo e tre figure che sono in que' quadri, finirono poi il tutto Benedetto e Davitte Ghirlandai suoi frategli. Questa cappella fu tenuta cosa bellissima, grande, garbata e vaga, per la vivacità de' colori, per la pratica e pulitezza del maneggiargli nel muro e per il poco ritoccargli a secco, oltra la invenzione e collocazione delle cose. E certamente ne merita Domenico lode grandissima per ogni conto, e massime per la vivezza delle teste, le quali per essere ritratte di naturale rappresentano a chi verrà le vivissime effigie di molte persone segnalate. Fece ancora nel palazzo della Signoria, nella sala dove è il maraviglioso orologio di Lorenzo della Volpaia, molte figure di santi fiorentini con bellissimi adornamenti. E tanto fu amico del lavorare e di satisfare ad ognuno, che , egli aveva commesso a' garzoni che e' si accettasse qualunche lavoro che capitasse a bottega, se bene fussero cerchi da paniere di donne, perché non gli volendo fare essi, gli dipignerebbe da sé, acciò che nessuno si partisse scontento da la sua bottega.
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