Ma tale impedimento a quella opra diede la morte di Lorenzo, che il lavoro si rimase imperfetto; e Gherardo quasi per lo dolore passò di questa vita nella età d'anni LXIII. Furono le sue fatiche fatte l'anno MCCCCLXVIII.
SANDRO BOTTICELLO
Pittor Fiorentino
Sforzasi la natura a molti dare la virtú, et in contrario gli mette la trascurataggine per rovescio, perché non pensando al fine della vita loro, ornano spesso lo spedale della lor morte come con l'opre in vita onorarono il mondo. Questi nel colmo delle felicità loro sono de i beni della fortuna troppo carichi e ne' bisogni ne son tanto digiuni, che gli aiuti umani da la bestialità del lor poco governo talmente si fuggono, che col fine della morte loro vituperano tutto l'onore e la gloria della propria vita. Onde non sarebbe poca prudenzia ad ogni virtuoso, e particularmen,te a gli artefici nostri, quando la sorte gli concede i beni della fortuna, salvarne per la vecchiezza e per gli incomodi una parte, acciò il bisogno che ogni ora nasce, non lo percuota; come stranamente percosse Sandro Botticello, che cosí si chiamò ordinariamente per la cagione che appresso vedremo. Costui fu figliuolo di Mariano Filipepi cittadino fiorentino, dal quale diligentemente allevato e fatto instruire in tutte quelle cose che usanza è di insegnarsi a' fanciulli in quella città, prima che e' si ponghino a le botteghe, ancora che agevolmente apprendesse tutto quello che e' voleva, era nientedimanco inquieto sempre; né si contentava di scuola alcuna, di leggere, di scrivere o di abbaco, di maniera che il padre infastidito di questo cervello sí stravagante, per disperato lo pose a lo orefice con un suo compare chiamato Botticello, assai competente maestro allora in quella arte.
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