Èvvi ritratto appiè Matteo in ginocchioni e la sua moglie ancora. Ma con tutto che questa opera sia bellissima e che ella dovesse vincere la invidia, furono però alcuni malivoli e detrattori, che non potendo dannarla in altro dissero che e Matteo e Sandro gravemente vi avevano peccato in eresia; il che se è vero o non vero, non se ne aspetta il giudizio a me, basta che le figure che Sandro vi fece veramente sono da lodare, per la fatica che e' durò nel girare i cerchi de' cieli e tramezzare tra figure e figure d'angeli e scorci e vedute in diversi modi diversamente, e tutto condotto con buono disegno. Fu allogato a Sandro in questo tempo una tavoletta piccola, di figure di tre quarti di braccio l'una; la quale fu posta in Santa Maria Novella fra le due porte, nella facciata principale della chiesa, nello entrare per la porta del mezzo a sinistra: et èvvi dentro la Adorazione de' Magi, dove si vede tanto affetto nel primo vecchio, che baciando il piede al Nostro Signore e struggendosi di tenerezza, benissimo dimostra avere conseguito la fine del lunghissimo suo viaggio. E la figura di questo re è il proprio ritratto di Cosimo Vecchio de' Medici, di quanti a' dí nostri se ne ritruovano il piú vivo e piú naturale. Il secondo, che è Giuliano de' Medici, padre di Papa Clemente VII, si vede che intentissimo con l'animo, divotamente rende riverenzia a quel putto e gli assegna il presente suo. , Il terzo, inginocchiato egli ancora, pare che adorandolo gli renda grazie e lo confessi il vero Messia.
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