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      Non consumò dunque Antonio molte settimane in questo esercizio, che e' fu conosciuto per il meglio di tutti que' che vi lavoravano, di disegno e di pazienzia, e per il piú ingegnoso e piú diligente che vi fusse. Laonde, crescendo la virtú e la fama sua, si partí da Bartoluccio e da Lorenzo, et in Mercato Nuovo in quella città aperse da sé una bottega di orefice, magnifica et onorata. E molti anni seguitò l'arte, disegnando continovamente e faccendo di rilievo cere et altre fantasie, che in brieve tempo lo fecero tenere (come egli era) il principale di quello esercizio.
      Era in questo tempo medesimo un altro orefice chiamato Maso Finiguerra, il quale ebbe nome strasordinario e meritamente, che per lavorare di bulino e fare di niello, non si era veduto mai chi in piccoli o grandi spazii facesse tanto numero di figure quante ne faceva egli; sí come lo dimostrano ancora certe paci lavorate da lui in San Giovanni di Fiorenza, con istorie minutissime de la Passione di Cristo. A concorrenza di costui fece Antonio alcune istorie, dove lo paragonò nella diligenzia e superollo nel disegno. Per la qual cosa i Consoli della Arte de' Mercatanti, vedendo la eccellenzia di Antonio, deliberarono tra loro che avendosi , a fare di argento alcune istorie nello altare di San Giovanni, sí come da varii maestri in diversi tempi sempre era stato usanza di fare, che Antonio egli ancora ne lavorasse. E cosí fu fatto. E riuscirono queste sue cose tanto eccellenti, che elle si conoscono fra tutte l'altre per le migliori.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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