E fu tanta la bontà della sua natura, che mai non si inchinò a cosa che non fusse giusta e santa. Per la qual cagione il Cielo, che lo conobbe vero uomo da bene, si allargò molto in dargli delle sue grazie. Fu Luca Signorelli pittore eccellente, e nel suo tempo era tenuto in Italia tanto famoso e l'opre sue furono in tanto pregio, quanto nessuno in alcun tempo sia stato. Perché nell'opre ch'egli fece nell'arte di pittura, mostrò il modo dell'usare le fatiche ne gli ignudi, e quegli con gran difficultà e bonissimo modo mostrò potersi far parer vivi. Fu creato e discepolo di Pietro dal Borgo a San Sepolcro, e molto nella sua gio,vanezza l'osservò; et ogni fatica mise per potere non solo paragonarlo, ma di gran lunga passarlo. Per il che cominciò a lavorare et a dipignere nella maniera di Maestro Pietro, che quasi l'una da l'altra non si sarebbe potuta conoscere. Le prime opere sue in Arezzo sono in San Lorenzo una cappella di Santa Barbara dipinta da lui in fresco, et alla Compagnia di Santa Caterina il segno d'andare a processione, in tela a olio, con una istoria di lei nelle ruote; e similmente quello della Trinità, ancora che e' non paia di mano di Luca ma di Pietro da 'l Borgo. Fece in Santo Agostino in detta città la tavola di S. Niccola da Tolentino, con istoriette bellissime condotte da lui con benissimo disegno et invenzione, e nel medesimo luogo alla cappella del Sagramento due angeli lavorati in fresco. E per Messer Francesco Accolti aretino, dottissimo legista, fece la tavola della cappella sua, dove ritrasse alcune sue parenti e M Francesco ancora.
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