Fu compagno e suo domestico amico ancora e seco lavorò Gerino Pistolese, il quale ancor egli fu discepolo di Piero Perugino, e fu tenuto diligente coloritore et imitatore della maniera di Pietro suo maestro, con il quale lavorò fino presso alla morte, e col Pinturicchio insieme operò molte cose. In Pistoia sua patria fece opere, ma non molte, perché al Borgo a San Sepolcro si condusse a fare un tavola a olio a una Confraternita del buon Giesú in detta città, dentrovi la Circoncisione, dove molto amore e molta diligenza mise. Alla pieve nel medesimo luogo dipinse una cappella in fresco, e sul Tevere per la strada che va ad Anghiari, fece un'altra cappella in fresco per la comunità, et in quel medesimo luogo nella badia de' monaci di Camaldoli intitolata San Lorenzo, un'altra cappella. Quivi dimorò egli tanto, che quasi per sua , patria la elesse. Fu persona molto nelle cose dell'arte meschina, e che durava grandissime fatiche nell'opere et aveva un costume, ch'e' penava tanto su' lavori a condurli, che di stento sé e loro in fine conduceva. Fecero le pitture loro circa nel MDVIII.
IACOPO DETTO L'INDACO
Iacopo detto l'Indaco fu discepolo di Domenico del Ghirlandaio e molto destro maestro nel tempo suo. Et ancora ch'e' non facesse molte cose, quelle che furono fatte da lui, sono molto da commendare. Fu persona faceta et amorevole, e dilettossi vivere con assai pochi pensieri, passando il tempo. Trovavasi spesso a Roma in compagnia del divin Michele Agnolo, il quale aveva molta sodisfazzione del suo commerzio.
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