È ben vero che quando l'uomo vi ha imparato tanto che basti, volendo far altro che vivere come gli animali giorno per giorno e desiderando farsi ricco, bisogna partirsi di quivi e vender fuora la bontà delle opere sue e la riputazione di essa città; come fanno i dottori quella del nostro studio. Perché Firenze fa de li artefici suoi quel che il tempo de le sue cose; che fatte, se le disfa e se le consuma a poco a poco. Da questi avvisi dunque e dalle persuasioni di molti altri mosso, venne Pietro in Fiorenza con animo di farsi eccellente; e bene gli venne fatto, con ciò sia che al suo tempo le cose della maniera sua furono tenute in pregio grandissimo.
Studiò sotto la disciplina d'Andrea Verrocchio, e le prime sue figure furono fuor della porta al Prato, in San Martino alle monache, oggi ruinato per le guerre; et in Camaldoli un San Girolamo in muro allora molto stimato da' Fiorentini e con lode messo inanzi. Venne in pochi anni in tanto credito, che de l'opre sue s'empiè non solo Fiorenza et Italia, ma la Francia, la Spagna e molti altri paesi, dove elle furono mandate. Laonde, venute le cose sue in riputazione e pregio grandissimo, cominciarono i mercanti a fare incetta di quelle, et a mandarle fuori in diver,si paesi, con utile e guadagno loro molto eccessivo. Lavorò alle donne di Santa Chiara una tavola con un Cristo morto, colorito tanto vago e nuovo di colori vivacissimi, che e' confermò l'opinione degli artefici dell'essere maraviglioso et eccellente; ma molto piú celebre e mirabile ne gli altri popoli, i quali vedendo la novità della maniera quasi moderna, con infinite lode lo esaltarono.
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