Per il che, essendo da' Fiorentini molto commendate l'opre sue, a un priore di quel convento, che si dilettava dell'arte, in un primo chiostro fece in muro una Natività coi Magi di minuta maniera, con vaghezza e pulitezza grande a perfetto fine condotta; dove era numero infinito di teste variate, e ritratti di naturale non pochi, fra i quali era la testa d'Andrea del Verrochio suo maestro. Fece in detto cortile un fregio sopra gli archi delle colonne, con teste quanto il vivo, molto ben condotte, delle quali era una quella del priore tanto viva e di buona maniera lavorata, che fu giudicata da peritissimi artefici la miglior cosa che mai facesse Pietro. Fu fatto seguitare in uno altro chiostro, sopra la porta che andava in refettorio, una storia, quando Papa Bonifazio conferma l'abito al beato Giovanni Colombino, dove era in tale storia una prospettiva bellissima che sfugiva, della quale scienzia Pietro oltra modo si dilettò e studiò continuamente. Sotto a questo in un'altra storia cominciava la Natività di Cristo con alcuni angeli e pastori, con freschissimo colorito, et aveva fatto sopra la porta d'uno oratorio in convento, uno arco con tre mezze figure: la Nostra Donna, San Girolamo e 'l Beato Giovanni, con tanta bontà della maniera sua, che de l'opere che in muro lavorò, quella era stimata la piú continuata in eccellenza. Venne tanto famoso il grido di Pietro, che fu sforzato dipignere a Siena in San Francesco una tavola grande, che fu tenuta lodatissima, e similmente in quella città in Santo Agostino un'altra, dentrovi un Cro,cifisso
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