Mandò a Bologna a San Giovanni in Monte una tavola con alcune figure ritte et una , Madonna in aria; perché talmente si sparse la fama di Pietro per Italia e fuori, che e' fu da Sisto IIII Pontefice con molta sua gloria condotto a Roma a lavorare nella cappella in compagnia de gli altri artefici eccellenti; dove fece la storia di Cristo quando dà le chiavi a San Pietro, in compagnia di Don Pietro della Gatta Abate di San Clemente di Arezzo; e similmente la Natività e 'l Battesimo di Cristo, e 'l nascimento di Mosè, quando dalla figliuola di Faraone è ripescato nella cestella. E nella medesima faccia dov'è l'altare, fece la tavola in muro con l'Assunzione della Madonna, dove ginocchioni ritrasse Papa Sisto. Ma queste opere furono mandate a terra per fare la facciata del Giudicio del divin Michele Agnolo, al tempo di Papa Paolo III. Lavorò una volta in Torre Borgia nel palazzo del papa con alcuni tondi, storie di Cristo, e fogliami di chiaro oscuro, i quali ebbero al suo tempo nome straordinario di essere eccellenti. In Roma medesimamente in San Marco fece una storia di due martiri allato al Sacramento. Le quali opere gli misero in mano grandissima quantità di danari; laonde risolutosi a non stare piú in Roma, partitosene con buon favore di tutta la corte, a Perugia sua patria se ne tornò, et in molti luoghi della città finí tavole e lavori a fresco. E ritornato a Fiorenza fece ne' monaci di Cestello una tavola di San Bernardo, e nel capitolo un Crocifisso con San Benedetto e San Bernardo, la Nostra Donna e San Giovanni.
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