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      Nelle misure mancava uno retto giudizio, che senza che le figure fussino misurate avessero in quelle grandezze, ch'elle eran fatte, una grazia che eccedesse la misura. Nel disegno non v'erano gli estremi del fine suo, perché se bene e' facevano un braccio tondo et una gamba diritta, non era ricerca con muscoli con quella facilità graziosa e dolce, che apparisse fra 'l vedi e non vedi, come fanno la carne e le cose vive: ma elle erano crude e scorticate, che faceva difficultà a gli occhi e durezza nella maniera, alla quale mancava una legiadria di fare svelte e graziose tutte le figure e massime le femmine et i putti con le , membra naturali come a gli uomini, ma ricoperte di quelle grassezze e carnosità, che non siano goffe come li naturali, ma artefiziate dal disegno e dal giudizio.
     
      Vi mancavano ancora la copia de' belli abiti, la varietà di tante bizzarrie, la vaghezza de' colori, la universalità ne' casamenti e la lontananza e varietà ne' paesi. Et avvegna che molti di loro cominciassino come Andrea Verrocchio, Antonio del Pollaiuolo e molti altri piú moderni, a cercare di fare le loro figure piú studiate, e che ci apparisse dentro maggior disegno, con quella imitazione piú simile e piú a punto alle cose naturali, non di meno e' non v'era il tutto ancora, che ci fussi una sicurtà piú certa, ch'eglino andavano inverso il buono e ch'elle fussino però approvate secondo l'opere de gli antichi, come si vide quando il Verrocchio rifece le gambe e le braccia di marmo al Marsia di casa Medici in Firenze, mancando loro pure una fine et una estrema perfezzione ne' piedi, ancora che il tutto delle membra sia accordato con l'antico et abbia una certa corrispondenzia giusta nelle misure.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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