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PIERO DI COSIMO
Pittore Fiorentino
Chi pensasse a' pericoli de' virtuosi et a gli incomodi che e' sopportano ne la vita, si starebbe per avventura assai bene lontano da la virtú. Considerando massimamente che, se bene ella fa di bellissimi ingegni, ella ne fa ancora de' tanto astratti e difformi da gli altri, che fuggendo la pratica de gli uomini, cercano solamente la solitudine. Il che faccendo a comodo loro, incorrono in maggiore incommodo de la vita, e lasciandosi manomettere da la nebbia de la dappocaggine, mostrano a' popoli fare ciò che e' fanno, per lo amore che e' portano a la filosofia anzi piú tosto furfanteria, che tale è veramente questa loro. E certamente non è che il bene et il buono non li piaccia, e che avendone non l'usassero, ma faccendo de la necessità virtú, non vogliono che altri vada ne le stanze loro, per non vedere le loro meschinità ricoperte da bizzarria o da altro spirito filosofico. Et hanno questi il core tanto amaro nel vedere l'azzioni d'altri studiosi et eccellenti, considerando il monte d'altri esser maggior del loro, che sotto spezie di dolcezza danno morsi terribili, i quali le piú volte tornano in danno loro, sí come la stessa vita fantastica gli conduce a fini miserabili; come apertamente poté vedersi in tutte le azzioni di Piero di Cosimo. Il quale a la virtú che egli ebbe, se fusse stato piú domestico et amorevole verso gli amici, il fine de la sua vecchiezza non sarebbe stato , meschino; e le fatiche durate da lui ne la giovanezza gli sarebbono state alimento fino a la morte, dove non facendo servigio ad alcuno, non poté essere mentre che visse aiutato da nessuno.
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Fiorentino Piero Cosimo
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