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      Perché bene si può dire che e' la mutasse quasi acciò che e' faceva. E se Piero non fusse stato tanto astratto, et avesse tenuto piú conto di sé nella vita, che egli non fece, arebbe , fatto conoscere il grande ingegno che egli aveva, di maniera che sarebbe stato adorato, dove egli per la bestialità sua fu piú tosto tenuto pazzo, ancora che egli non facesse male se non a sé solo nella fine, e benefizio et utile con le opere a la arte sua. Per la qual cosa doverrebbe sempre ogni buono ingegno et ogni eccellente artefice ammaestrato da questi esempli aver gli occhi alla fine.
      Fu allogato a Piero una tavola a la cappella de' Tedaldi nella chiesa de' frati de' Servi, dove eglino tengono la veste et il guanciale di Filippo lor frate, nella quale finse la Nostra Donna ritta, che è rilevata da terra in un dado e con un libro in mano, senza il Figliuolo, che alza la testa al cielo, e sopra quella è lo Spirito Santo che la illumina. Né ha voluto che altro lume che quello che fa la colomba, lumeggi e lei e le figure che le sono intorno, come una Santa Margherita et una Santa Caterina che la adorano ginocchioni, e ritti son a riguardarla San Pietro e San Giovanni Evangelista, insieme con San Filippo frate de' Servi e Santo Antonino arcivescovo di Firenze. Oltra che vi fece un paese bizzarro, e per gli alberi strani e per alcune grotte, e per il vero ci sono parti bellissime, come certe teste che mostrano e disegno e grazia, oltra il colorito molto continovato. E certamente che Piero possedeva grandemente il colorire a olio.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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