Certamente mostrò fra' Bartolomeo in questa opera possedere molto il diminuire l'ombre della pittura e gli scuri di quella con grandissimo rilievo operando, dove le difficultà dell'arte mostrò con rara et eccellente maestria e colorito, disegno et invenzione.
Nella chiesa medesima dipinse un'altra tavola pure in tela dentrovi un Cristo e Santa Caterina martire insieme con Santa Caterina da Siena ratta da terra in spirito, che è una figura de la quale in quel grado non si può far meglio. Ritornando egli in Fiorenza, diede opera alle cose di musica e di quelle molto dilettandosi alcune volte per passar tempo usava cantare. Dipinse a Prato dirimpetto alle carcere una tavola d'una Assunta e fece in casa Medici alcuni quadri di Nostre Donne et altre pitture ancora a diverse persone. In Arezzo in badia de' monaci neri fece la testa d'un Cristo in iscuro cosa bellissima; e la tavola della Compagnia de' Contemplanti, la quale s'è conservata in casa del Magnifico M Ottaviano de' Medici. Nel noviziato di San Marco nella cappella una tavola della Purificazione molto vaga e con disegno condusse a buon fine. Et a Santa Maria Maddalena luogo di detti frati fuor di Fiorenza, dimorandovi per suo piacere, fece un Cristo et una Maddalena, e per il convento alcune cose dipinse in fresco; similmente lavorò in fresco uno arco sopra la foresteria di San Marco, et in questo dipinse Cristo con Cleofas e Luca, dove ritrasse fra' Niccolò della Magna, quando era giovane, il quale poi Arcivescovo di Capova et ultimamente fu cardinale.
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