Era in una fantasia d'andare inanzi con l'arte di continuo, et ogni dí peggiorava. In Santo Spirito sotto le porte della sagrestia fece due altre tavole, nelle quali declinò tanto da quel primo buono, che queste cose non parevano piú di sua mano; et ogni giorno l'arte dimenticando si ridusse poi, oltra le tavole e quadri che faceva, a dipignere ogni vilissima cosa; e tanto avvilí per la grave famiglia de' figliuoli che aveva, ch'ogni valor dell'arte trasmutò in goffezza. Perché sovragiunto da infermità et impoverito, miseramente finí la sua vita di età d'anni LVIII. Fu sepolto dalla Compagnia della Misericordia in San Simone di Fiorenza nel MDXXIIII. Lasciò dopo di sé molti, che furono pratiche persone. Andò ad imparare da costui i principii dell'arte nella sua fanciullezza Bronzino fiorentino pittore, il quale si portò poi sí bene sotto la protezzione di Iacopo da Puntormo pittor fiorentino, che nell'arte ha fatto i medesimi frutti che Iacopo suo maestro, come ne fanno fede alcuni ritratti et opere di sua mano appresso lo illustrissimo et eccellentissimo signor Duca Cosimo nella guarda roba, e per la illustrissima signora duchessa la cappella lavorata in fresco; e vivendo et operando merita quelle infinite lodi che tutto di sé gli danno. ,
TORRIGIANO
Scultor Fiorentino
Grandissima possanza ha lo sdegno per chi invidiosamente cerca con alterigia e con superbia in una professione essere stimato eccellente, e che in tempo ch'egli non se lo aspetti vegga levarsi di nuovo qualche bello ingegno della medesima arte, il quale non pure lo paragoni, ma col tempo di gran lunga lo avanzi.
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