Per il che fu consigliato Giuliano da Lorenzo Vecchio a presentarlo egli stesso, acciò che in tal modello potesse mostrare le difficultà che in esso aveva fatto; laonde partí per Napoli, e presentato l'opera, onoratamente fu ricevuto non con meno stupore de lo averlo il Magnifico Lorenzo mandato con tanto garbata maniera, quanto con maraviglia a mirare il magisterio de l'opera nel modello. La quale opra piacque sí, che si diede con celerità principio a essa vicino al Castel Nuovo.
Poi che Giuliano fu stato a Napoli un pezzo, nel chiedere licenza al duca per tornare a Fiorenza, gli fu fatto dal re presenti di cavalli e vesti, e fra l'altre una tazza d'argento con alcune centinaia di ducati, i quali Giuliano non volle accettare, dicendo che stava con padrone il quale non aveva bisogno d'oro né d'argento. E se pure gli voleva far presente o alcun segno di guiderdone, per mostrare che vi fosse stato, gli donasse alcuna de le sue anticaglie a sua elezzione. Le , quali il re liberalissimamente per amor del Magnifico Lorenzo e per le virtú di Giuliano gli concesse, e queste furono: la testa d'uno Adriano Imperatore, oggi sopra la porta del giardino in casa Medici, una femmina ignuda piú che 'l naturale, et un Cupido che dorme, di marmo tutti tondi. Le quali Giuliano mandò a presentare al Magnifico Lorenzo, che perciò ne mostrò infinita allegrezza, non restando mai di lodar l'atto del liberalissimo artefice, il quale rifiutò l'oro e l'argento per l'artificio, cosa che pochi averebbono fatto.
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