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      Èvvi la dotta Safo et il divinissimo Dante, il leggiadro Petrarca e lo amoroso Boccaccio, che vivi vivi sono; et il Tibaldeo et infiniti altri moderni. La quale istoria è fatta con molta grazia e finita con diligenzia.
      Fece in un'altra parete un cielo con Cristo e la Nostra Donna, San Giovanni Batista, gli Apostoli e gli Evangelisti, i Martiri su le nugole con Dio Padre, che sopra tutti manda lo Spirito Santo a un numero infinito di santi che sotto scrivono la Messa; e sopra l'Ostia, che è sullo altare, disputano. Fra i quali sono i , quattro Dottori della Chiesa, e intorno hanno infiniti santi. Èvvi Domenico, Francesco, Tomaso d'Aquino, Buonaventura, Scoto, Nicolò de Lira, Dante, fra' Girolamo da Ferrara e tutti i teologi cristiani et infiniti ritratti di naturale; et in aria sono quattro fanciulli che tengono aperti gli Evangeli. Delle quali figure non potrebbe pittore alcuno formar cosa piú leggiadra, né di maggior perfezzione, avvenga che nell'aria et in cerchio son figurati que' santi a sedere, che nel vero, oltra al parer vivi di colori, scortano di maniera e sfuggono che non altrimenti farebbono s'e' fussino di rilievo.
      Oltra che sono vestiti diversamente, con bellissime pieghe di panni e l'arie delle teste piú celesti che umane, come si vede in quella di Cristo, la quale mostra quella clemenzia e quella pietà che può mostrare a gli uomini mortali divinità di cosa dipinta. Avvenga che Rafaello ebbe questo dono dalla natura di far l'arie sue delle teste dolcissime e graziosissime, come ancora ne fa fede la Nostra Donna che messesi le mani al petto, guardando e contemplando il Figliuolo, pare che non possa dinegar grazia; senza che egli riservò un decoro certo bellissimo, mostrando nell'arie de' santi Patriarci l'antichità, negli Apostoli la semplicità e ne' Martiri la fede.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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