Fece Rafaello in questa storia San Pietro e San Paulo in aria con le spade in mano, che vengono a difender la Chiesa.
E se bene la storia di Leon III non dice questo, egli per capriccio suo volse figuralla forse cosí, come interviene molte volte che con le pitture come con le poesie si va vagando, per ornamento dell'opera, non si discostando però per modo non conveniente dal primo intendimento.
Vedesi in quegli Apostoli quella fierezza et ardire celeste che suole il giudizio divino molte volte mettere nel volto de' servi suoi per difender la santissima religione.
E ne fa segno Atila, in sun un cavallo nero balzano e stellato in fronte, bellissimo quanto piú si può, il quale con attitudine spaventosa alza la testa e volta la persona in fuga; sonvi cavalli bellissimi e massime un gianetto macchiato, che è cavalcato da una figura, la quale ha tutto lo ignudo coperto di scaglie a guisa di pesce, il che è ritratto da la Colonna Traiana, nella quale son i popoli armati in quella foggia. E si stima ch'elle siano arme fatte di pelle di coccodrilli. Èvvi Monte Mario che abruccia, mostrando che nel fine della partita de' soldati gli aloggiamenti patiscano di ciò. Ritrasse ancora di naturale alcuni mazzieri che accompagnano il papa, i quali son vivissimi e cosí i cavalli dove son sopra et il simile la corte de' cardinali et alcuni palafrenieri che tengono la chinea dove è a cavallo sopra in pontificale, ritratto non men vivo che gli altri, Leon X e molti cortigiani, cosa leggiadrissima da vedere a proposito in tale opera et utilissima a l'arte nostra, massimamente per quegli , che di tali cose son digiuni.
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