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      Questa figura fece egli sostenere da un vecchio che, abbracciatola e preso animo, fatto gli occhi tondi con la luce in mezzo, mostra con lo alzare le ciglia et increspar la fronte in un tempo medesimo e forza e paura. Pure mirando gli Apostoli fiso pare che sperando in loro, faccia animo a se stesso. Èvvi una femina fra molte, la quale è principale figura di quella tavola che inginocchiata dinanzi a quegli, voltando la testa loro et il tutto delle braccia verso lo spiritato, mostra la miseria di colui. Oltra che gli Apostoli chi ritto e chi a sedere, altri ginocchioni mostrano avere grandissima compassione di tanta disgrazia. E nel vero egli vi fece figure e teste, oltra la bellezza straordinaria, tanto di nuovo e di vario e di bello, che si fa giudizio commune de gli artefici che questa opera, fra tante quante egli ne fece, sia la piú celebrata, la piú bella e la piú divina.
     
      Avvenga che chi vuol conoscere il mostrare in pittura Cristo trasfigurato alla divinità lo guardi in questa opera, nella quale egli lo fece sopra questo monte diminuito in una aria lucida con Mosè et Elia, che alluminati da una chiarezza di splendore , si fanno vivi nel lume suo. Sono prostrati in terra Pietro, Iacopo e Giovanni, in diverse e varie attitudini: che chi atterra col capo e chi con fare ombra a gli occhi con le mani si difendono da' raggi del sole e da la immensa luce dello splendore di Cristo; il quale vestito di color di neve et aprendo le braccia, con alzare la testa a 'l Padre, pare che mostri la essenzia della deità di tutte tre le Persone unitamente ristrette nella perfezzione della arte di Rafaello.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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