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      Finí il corso della vita sua d'età d'anni XXXVIII, l'anno MDXL. E gli fu fatto questo epitaffio:
     
      SÍ LA PRATICA E 'L STVDIO A' DVRI SASSICO IL FERRO VSAI, CHE DOLCI GLI RENDEI, ,
      MA LO SPIRTO MAI DAR NON GLI POTEICHE BEN MOSSO CON QVELLO ARIANO I PASSI.
     
      Fiorí ne' tempi di Andrea un altro scultore fiesolano detto il Cicilia, il quale fu persona molto pratica; e vedesi di suo nella chiesa di S. Iacopo in Campo Corbolini di Fiorenza la sepoltura del cavaliere de' Tornabuoni, la quale è stata molto lodata; oltre a costui fu uno Antonio da Carrara scultore rarissimo, che se ne andò in Palermo e fu trattenuto da 'l Duca di Monte Lione di casa Pignatella, napolitano e Viceré di Sicilia, e le statue che e' fece a questo signore sono tre Nostra Donna in tre diversi atti, poste in su tre altari diversi nel Duomo di Montelione in Calabria, et altre storie in Palermo, tutto di marmo. Tolse moglie et ebbe figliuoli, de' quali ce ne è oggi uno scultore non meno eccellente che suo padre.
     
      VINCENZIO DA SAN GIMIGNANO
     
      Pittore
     
      Quanto obligo debbono avere gli scultori e pittori alla aria di Roma, et a quelle poche antiquità che la voracità del tempo e la ingordigia del fuoco mal grado loro vi hanno lasciato, con ciò sia che ella uno altro spirito in corpo forma, et in uno altro gusto lo appetito converte. Atteso che infiniti si sgannano da una vana pazzia un tempo seguitata, i quali nel vedere le mirabili fatiche di tanti antichi e moderni artefici che v'hanno operato, i passati errori , abbandonano e, seguitando le vestigie di coloro che trovarono la buona via, conducono le cose loro a perfezzione di una bella maniera, et imitando quel buono che e' veggono, sono cagione che quegli che vi stanno fanno il medesimo.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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