SANSOVII AETERNVM NOMEN TRIA NOMINA PANDVNT:
ANNA, PARENS CHRISTI, CHRISTVS ET ORE SACRO.
SI POSSENT SCVLPI MENTES VT CORPORA COELO,
HVMANVM POSSEM VEL REPARARE GENVS.
HVMANAS ENIM SCVLPO QVASCVMQVE FIGVRASESSE HOMINES DICAS, PARS DATA SI ILLA FORET.
Dolse la morte sua per l'onore alla patria e per lo utile a tre suoi figliuoli maschi et alle femmine ancora. E non è molto tempo che Muzio Camillo, uno de' tre predetti figliuoli, il quale nelli studii delle buone lettere riusciva ingegno bellissimo, gli andò dietro con molto danno della sua casa e con doglia grandissima de gli amici. Fu Andrea, oltra la professione della arte, persona invero assai segnalata; percioch'egli ne' discorsi era prudente e d'ogni cosa ragionava benissimo. Era molto provido e costumato in ogni sua azzione, amicissimo de' filosofi e filosofo naturalissimo. Attendeva alle cose della cosmografia, e lasciò a' suoi alla morte alcuni disegni e scritti di lontananze e di misure. Era di statura alquanto piccolo, ma benissimo complessionato e formato. I capegli suoi erano distesi e molli. Aveva gli occhi bianchi, il naso aquilino, la carne bianca e rubiconda, et aveva la lingua alquanto impedita o non bene sciolta. Furono discepoli suoi Lionardo del Tasso fiorentino, il quale in Santo Ambruogio sopra la sepoltura loro fece un San Sebastiano di legno, e similmente lavorò di marmo la tavola alle monache di Santa Chiara; et Iacopo Sansovino fiorentino, cosí no,minato dal suo maestro, il quale in Fiorenza fece a Giovan Bartolini un Bacco di marmo, ch'è tenuto miracolosissimo e la piú bella opera di grazia e di maniera, che per tale effetto ne' moderni sia stata lavorata.
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