Laonde coloro che sani sono, debbono assai piú temer le lodi che il biasimo, perché quelle adulando ingannano, e questo scoprendo il vero insegna. Non ebbe questa avvertenza Boccaccino Cremonese, il quale in Cremona e per tutta Lombardia, acquistò fama di raro , e d'eccellente maestro, perché furono molto predicate in Roma le lodi di lui; laonde egli volse vedere l'opere di Michele Agnolo e, spinto dalla fama di quel che udito n'aveva, se ne venne in Roma; e vedutele, furono talmente da lui abbassate in parole, che la cappella di Santa Maria Traspontina gli fu allogata a dipignere. La quale opera finita e scoperta, chiarí tutti coloro che, pensando che passar dovesse il cielo, non lo videro pur aggiugnere al palco de gli ultimi solari delle case. Perché veggendo i pittori di Roma quella Incoronazione di Nostra Donna, che fatta aveva in tale opera con alcuni fanciulli volanti, cambiarono la maraviglia in riso. Onde egli di Roma si partí e, tornatosene a Cremona, quivi continuò l'arte. E dipinse nel duomo sopra gli archi di mezzo tutte le storie della Madonna, che è una opera molto stimata in quella città. Costui insegnò l'arte ad un suo figliuolo chiamato Camillo, il quale di continuo attese a rimediare dove aveva mancato la vana gloria di Boccaccino, come fanno fede l'opere ch'egli ha fatto nella chiesa di San Sigismondo, lontano un miglio da Cremona, le quali da' Cremonesi sono stimate la piú bella pittura ch'abbino. Fece ancora su la piazza un'altra opera nella facciata d'una casa, et in Santa Agata tutti i partimenti delle volte et alcune tavole, e la facciata di S. Antonio con altre cose che vivendo ha fatte e tuttavia dee fare.
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