In questo tempo tolse Perino del Vaga pittor molto eccellente la sorella di Gio Francesco per moglie, per il che molti lavori fecero in compagnia. E cosí seguitando, Giulio e Gio Francesco fecero in compagnia una tavola di due pezzi, dentrovi l'Assunzione di Nostra Donna, che andò a Perugia a Monte Lucci; e fecero altri infiniti lavori di quadri et opere in piú luoghi. Ebbero poi commissione da Papa Clemente di fare una tavola simile a quella di Raffaello, ch'è a San Piero a Montorio, la quale , voleva mandare in Francia, dove quella di Raffaello prima era destinata; per il che vennero a divisione e partirono la roba che Raffaello aveva lasciato loro, et i disegni ancora. E cosí Giulio si partí per Mantova, dove al marchese fece infinitissime cose; e Gio Francesco intendendo ciò, pensando avere a fare ancor esso, capitò a Mantova, dove Giulio non gli fece molte carezze; per il che Gio Francesco se ne partí e, girata la Lombardia, ritornò a Roma. Poi se ne andò a Napoli con le galee dietro al Marchese del Vasto, e quella tavola che era imposta di San Piero a Montorio, con alcune altre cose e robe sue, fece posare in Ischia, isola del marchese; et oggi è nella chiesa di Santo Spirito de gli Incurabili in Napoli. Quivi fermatosi, e continovamente disegnando, ebbe molte carezze da Tommaso Cambi mercante fiorentino, che governava le cose di quel signore. Ma non vi dimorò lungamente, che per essere di mala complessione, ammalatosi, vi si morí con infinito dispiacere del signor marchese e di tutti gli amici di esso Gio Francesco.
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