Ma cominciamoci dal principio.
Nacque l'anno MCCCCLXXVII nella città di Fiorenza a una persona da bene, chiamato sopra nome il Sarto dall'arte che egli faceva, un figliuolo il cui nome fu Andrea. Il quale di acutissimo ingegno e vivace fu da lui, che altro che l'arte del cucire non aveva, allevato poveramente. E cosí nella età di sette anni fu levato da la scuola del leggere e messo a l'arte de l'orefice. Nella quale egli con molta piú facilità e volentieri disegnava, che gli altri lavori di argento di bottega si dilettasse lavorare. Avvenne che Gian Barile pittore fiorentino, uomo nella pittura grosso, visto il disegnare di questo fanciullo, li piacque tanto che si ingegnò di tirarlo a sé, conoscendosi averne bisogno. E cosí faccendolo abbandonare lo orefice, lo condusse alla arte della pittura. La quale gustando Andrea, e conoscendo che la natura per quello lo avea creato, in pochi mesi cominciò coi colori a far cose che Gian Barile e molti di quel mestiero di giorno in giorno faceva maravigliare. Per il che passati tre anni e fatto una pratica molto destra, disegnando egli del continuo, e conoscendo Gian Barile l'ingegno di questo fanciullo, il quale se attendesse e seguitasse l'arte farebbe una riuscita molto buona, parlatone con Pier di Cosimo, tenuto allora de' miglior pittori che fussino in Fiorenza, acconciò seco Andrea. Il quale come desideroso d'imparare l'arte, non restava esercitarsi in quella del continuo, conoscendosi che la natura l'aveva fatto nascere veramente pittore, avvenga ch'egli, nel toccare i colori, gli maneggiava con tanta grazia, che Piero li pose un grandissimo amore.
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