E cosí non restava, e le feste e quando aveva comodità, di andare a disegnare in compagnia di molti giovani alla sala del papa, dove era il , cartone di Michel Agnolo Buonarroti e similmente quello di Lionardo da Vinci. Et ancora che egli ci fussino disegnatori assai, e terrazzani e forestieri, Andrea vi disegnò a paragone di molti quantunque egli fusse giovanetto. Era fra gli altri disegnatori in questo luogo il Francia Bigio pittore, il qual era persona molto buona che, visto il modo del disegnare di Andrea, prese con esso strettissima pratica. E cosí conferitisi l'animo l'un de l'altro Andrea disse che per la stranezza di Piero che era già vecchio, non lo poteva piú sopportare e che voleva torre stanza da sé. Il Francia ancor egli ne aveva di bisogno, avendo Mariotto Albertinelli suo maestro abbandonato l'arte della pittura. E cosí fatto comune la volontà per venire da qualcosa nel mestiero, l'uno e l'altro tolsero alla piazza del Grano una stanza, e quivi ciascuno lavorando, condussero molte opere insieme. Fra le quali furono le cortine che cuoprono la tavola dell'altar maggiore de' Servi, che allogate gli furono da un sagrestano ch'era parente strettissimo del Francia. Nelle quali dipinsero, in quella che volta in verso il coro, una Nostra Donna Annunziata da l'Angelo, e nell'altra dinanzi, un Cristo Deposto di croce, simile a quello che è quivi nella tavola dipinta da Filippo e da Piero Perugino; che finite ne acquistarono onore appresso a' frati e cosí a quegli dell'arte.
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