Aveva il frate adunque volontà grande di seguitare il resto, e pensò di fare ch'Andrea et il Francia, che erano già di amici venuti concorrenti nell'arte, gareggiassino insieme e ne facessino ciascuno di loro una parte; il che, oltra a l'essere servito benissimo, arebbe fatto la spesa minore, et a loro le fatiche maggiori. Laonde aperto l'animo suo a Andrea, lo persuase a pigliare tal carico; con ciò sia cosa che il luogo era pubblico, e sarebbe conosciuto da i forestieri tanto quanto da i Fiorentini, sapendo egli quanto la chiesa per i miracoli della Nunziata fussi dalla frequenzia delle genti visitata. E ch'egli non doveva pensare a prezzo nessuno, sendo egli in sul farsi conoscere, anzi avendo quel luogo sí pubblico, per farvi l'opere sue, doveva molto piú pregarne il frate che esserne pregato da lui. E che quando egli attendere non ci volessi, aveva il Francia che , per farsi conoscere gli aveva offerto di farle, e de 'l prezzo gli dessi quel che volessi. Furono questi sproni molto gagliardi a far che Andrea pigliassi tal carico, essendo massimo di poco animo; ma questo ultimo de 'l Francia lo fece risolvere allora e fare scritta di tutta l'opera, perché nessuno non v'entrasse. Avendolo dunque il frate cosí imbarcato, gli diede danari e convenne che seguitassi la vita di San Filippo, e non avessi per prezzo da lui altro che dieci ducati per istoria, allegando che gli dava di suo e che lo faceva per il ben d'Andrea, piú che per l'utile o bisogno de 'l convento. La quale opera presa da lui con quel prezzo e cominciata, fu seguita con grandissima diligenzia, e le prime istorie ch'egli finí e scoperse furon queste tre: la prima, quando San Filippo già frate riveste quello ignudo, e l'altra, quando egli, sgridando alcuni giucatori che bestemmiavano Dio et uccellavano San Filippo del suo ammunirgli, viene in un tempo una saetta da 'l cielo, e dato sopra un albero dove eglino stavano sotto a l'ombra, ne uccide due, e gli altri, chi con le mani alla testa, sbalorditi si gettano innanzi, altri si mettono in fuga gridando; dove fra l'altre figure è una femmina, dal tuono e dalla paura in fuga uscita di sé, et un cavallo scioltosi che, sentendo lo strepito della saetta, con salti fa vedere quanto le cose improvisamente paurose, a chi non le spetta, rechino timore e spavento.
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