In que,sta tavola dipinse una Nostra Donna ritta, rilevata in su una basa in otto facce, et in sulle cantonate di quella sono Arpie che seggono adorandola. La qual figura tiene in collo il Figliuolo, che con attitudine bellissima la strigne con le braccia tenerissimamente, e l'altra tiene un libro serrato guardando due putti ignudi, che mentre ch'eglino l'aiutano a reggere, le fanno intorno ornamento. E da man ritta, una figura di San Francesco molto ben fatta, conoscendosi nella testa la bontà e la semplicità di quello, oltra che i piedi son bellissimi e cosí i panni, de' quali Andrea con un girar di pieghe molto ricco e con alcune ammaccature dolci, sempre contornava le figure sí, che si vedeva lo ignudo; l'altra figura è un San Giovanni Vangelista finto giovane, che scrive lo Evangelio, figura non men bella che si sien l'altre. Oltra che vi è un fumo di nuvoli trasparenti sopra il casamento e le figure che par che si muovino. La qual opera è tenuta oggi delle cose ch'ei fece, molto bella. Fece al Nizza legnaiuolo un quadro di Nostra Donna, che fu stimato non meno che l'altre opere sue.
Fu deliberato per l'Arte de' Mercatanti che si facessino di legname certi trionfi in su li carri, alla usanza antica; i quali dovevono andar in processione la mattina di San Giovan Batista, in cambio di certi paliotti e ceri, che per i tributi delle città ogni anno vengono in piazza al duca et i suoi magistrati, a essere riconosciuti tal giorno da chi governa. Fra questi Andrea fece a olio di chiaro e scuro molte istoriette le quali furon molto lodate; e cosí si aveva a seguitare di farne ogni anno qualcuno, per fin che ogni città avessi il suo; che nel vero sarebbe stato una grandissima pompa.
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