Laonde egli in grandissima aspettazione era tenuto. Fece di marmo e ritrasse da una testa antica Vitellio Imperatore, e la condusse perfettamente. La qual cosa gli confermò il nome e gli accrebbe grado con quel signore et insieme con tutta Roma. Fece ancora una testa di marmo bellissima, nella quale di naturale ritrasse Papa Clemente VII, e grandissimi doni per quella ricevette, et ancora un Giuliano de' Medici, padre del cardinale, che non fu finita. Le quali furono vendute a Ro,ma e da me comperate a requisizione del Magnifico Ottaviano de' Medici con altre pitture; et oggi dal Duca Cosimo de' Medici sono poste nella villa di Castello sopra a certe porte. Venne in quel tempo la morte di Papa Clemente, e fu necessario far la sepoltura di Leone e la sua, per il che Alfonso ebbe a far tal lavoro dal Cardinale de' Medici. Onde furono fatti alcuni schizzi de l'ordine da Michele Agnolo Buonarroti, et Alfonso fece un modello sopra quelli con figure di cera, che fu tenuto cosa bellissima; e preso danari andò a Carrara per cavar marmi. Ma non andò molto, che il cardinale, partito di Roma per andare in Africa, morí ad Itri. Onde Alfonso, rimaso in tale opra intricato, fu da que' cardinali che erano commissarii di tale opera ributtato, i quali furono Salviati, Ridolfi, Pucci, Cibò e Gaddi; talché per il favore di Madonna Lucrezia de' Salviati, fu ordinato che Baccio Bandinelli scultor fiorentino facesse tale opra, per averne egli fino in vita di Clemente fatto i modelli. Per la qual cosa Alfonso mezzo fuor di sé, posta giú l'alterezza si dispose ritornarsene a Bologna.
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