E nel vero i meriti di esso erano tali, che se la fortuna gli avesse procacciato manco, ella gli avrebbe fatto torto grandissimo. Con ciò sia che il Rosso era oltra la virtú, dotato di bellissima presenza; il modo del parlar suo era molto garbato e grave; era bonissimo musico et aveva ottimi termini di filosofia, e quel che importava piú che tutte l'altre sue bonissime qualità, fu che egli del continuo nelle composizioni delle figure sue era molto poetico, e nel disegno fiero e fondato, con leggiadra maniera e terribilità di cose stravaganti, et un bellissimo compositore , di figure.
Nella architettura fu garbatissimo e straordinario, e sempre per povero ch'egli fosse, fu ricco d'animo e di grandezza.
Per il che coloro che nelle fatiche della pittura terranno l'ordine che 'l Rosso tenne, saranno di continuo celebrati come son l'opre sue. Le quali di bravura non hanno pari, e senza fatiche di stento son fatte, levato via da quelle un certo tisicume e tedio, che infiniti patiscono per fare le loro cose di niente parere qualche cosa. Disegnò il Rosso nella sua giovanezza al cartone di Michele Agnolo, e con pochi maestri volle stare alla arte, avendo egli una certa sua opinione contraria alle maniere di quegli, come si vede fuor della porta a San Pier Gattolini di Fiorenza, a Marignolle, un tabernacolo lavorato a fresco con un Cristo morto, dove cominciò a mostrare quanto egli desiderasse la maniera gagliarda e di grandezza piú de gli altri, leggiadra e maravigliosa. Lavorò sopra la porta di San Sebastiano de' Servi l'arme de' Pucci con due figure che in quel tempo fece maravigliare gli artefici, aspettando di lui quello che riuscí. Onde gli crebbe l'animo talmente che, avendo egli a maestro Iacopo frate de' Servi, che attendeva alle poesie, fatto un quadro d'una Nostra Donna con la testa di San Giovanni Evangelista mezza figura, persuaso da lui fece nel cortile de' detti Servi, allato alla storia della Visitazione che lavorò Iacopo da Puntormo, l'Assunzione di Nostra Donna, nella quale fece un cielo d'angeli tutti fanciulli ignudi, che ballano intorno alla Nostra Donna accerchiati, che scortano con bellissimo andare di contorni e con graziosissimo garbo girati per quella aria; di maniera che se il colorito fatto da lui fosse con quella maturità di arte con ch'egli poi crebbe col tempo, avrebbe, come di grandezza e di buon disegno paragonò l'altre storie, di gran lunga an,cora trapassatele.
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