Fece al Baviera, in disegni di stampe, tutti gli dèi, intagliati poi da Iacopo Caraglio alcune, quando Saturno si muta in cavallo, e quando Plutone rapisce Proserpina. Lavorò una bozza della decollazione di San Gio Batista, che oggi è in una chiesiuola su la piazza de' Salviati in Roma. Successe in quel tempo il sacco di Roma, dove il povero Rosso fu fatto prigione de' Tedeschi e molto male trattato. Percioché oltra lo spoliarlo de' vestimenti, scalzo e senza nulla in testa, gli fecero portare addosso pesi, e sgombrare quasi tutta la bottega d'un pizzicagnuolo. Per il che da quelli mal condotto, si condusse appena in Perugia, dove da Domenico di Paris pittore fu molto accarezzato e rivestito; et egli disegnò per lui un cartone di una tavola de' Magi, il quale appresso lui si vede, cosa bellissima. Né molto restò in tal luogo, intendendo ch'al Borgo era venuto il Vescovo de' Tornabuoni, fuggito egli ancora dal sacco, e si trasferí quivi.
Era in quel tempo al Borgo , Raffaello da Colle pittore, creato di Giulio Romano, che nella sua patria aveva preso a fare, per Santa Croce, Compagnia di Battuti, una tavola per poco prezzo, de la quale come amorevole si spogliò e la diede al Rosso, acciò che in quella città rimanesse qualche reliquia di suo. Per il che la compagnia si risentí, ma il vescovo gli fece molte comodità. Mentre che il Rosso lavorava questa tavola prese nome, et in quel luogo ne fu tenuto gran conto, e la tavola messa in opera in Santa Croce, nella quale fece un Deposto di Croce, il quale è cosa molto rara e bella, per avere osservato ne' colori un certo che tenebroso per le eclisse che fu nella morte di Cristo, per essere stata lavorata con grandissima diligenza.
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