Pagina (815/1014)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Gli era già venuto capriccio volere finire la sua vita in Francia e levarsi da questa miseria e povertà, perché lavorando gli uomini in Toscana e ne' paesi dove e' sono nati, si mantengono sempre poveri. Ma per meglio comparire fra que' barbari, cercò farsi insegnare la lingua latina, la quale imparò benissimo. Or avvenne un giovedí santo, quando si dicono gli uffici la sera, che, avendo egli un giovanetto aretino suo creato, che con un moccolo acceso e con la pece greca faceva alcune vampe di fuoco nelle tenebre, ne fu sgridato da preti e fattogli male. Per il che il Rosso, che sedeva, vedendo un prete che lo batteva, si levò in piede verso il prete. Né sapendo alcuno chi si fosse, si mise la chiesa a romore, e contra il Rosso trassero alcune spade ignude. Onde egli datosi a fuggire fu tanto destro, che si ricoverò nelle stanze sue senza che nessuno lo potesse giungere, tenendosi in ciò vituperatissimo. Per la qual cosa, finita la tavola di Castello, non curò piú del lavoro d'Arezzo, né del danno ch'e' faceva a Gio Antonio, avendo egli avuto piú di cento cinquanta ducati; ma si partí di notte, e faccendo la via di Pesaro, arrivò a Vinegia, dove da M Pietro Aretino trattenuto, gli disegnò una carta che si stampa, quando Marte dorme con Venere e gli Amori e le Grazie lo spogliano e gli traggono la corazza. Cosí di quivi partito, arrivò in Francia a Parigi, dove con favor grande della nazione fece al re due quadri d'un Bacco e d'una Venere, che sono posti in Fontanableò nella galleria del re, ch'a lui parvero miracolosi, e piú parve la presenza del Rosso, tal che lo giudicò (sentendo il suo procedere di parole) degno d'ogni beneficio e lo constituí sopra gli ornamenti di tal , fabbriche, e gli donò un canonicato della Santa Cappella della Madonna di Parigi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





Francia Toscana Rosso Rosso Castello Arezzo Gio Antonio Pesaro Vinegia Pietro Aretino Marte Venere Amori Francia Parigi Bacco Venere Fontanableò Rosso Santa Cappella Madonna Parigi