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      Successe la infelice morte del Rosso l'anno MDXXXXI, il quale per avere arricchito l'arte nel disegno e mostro a gli altri che dopo lui son venuti, quanto accompagni nella dote dell'arte un vago e netto e bel disegnatore e quello che acquista presso un principe l'essere universale, è cagione che gli ingegni moderni lo vanno ora in molte parti imitando; onde, sendo cagione di tanto benefizio, merita lode per la fama nell'opere e per tale esempio nell'arte.
      GIOVANNI ANTONIO SOGLIANI
     
      Pittore Fiorentino
     
      Spesse volte veggiamo nelle scienze delle lettere e nelle arti ingegnose manuali, quelli che sono maninconici essere piú assidui a gli studii, e con frequentazione d'una certa pazienzia sopportar meglio i pesi delle fatiche. E rari sono coloro che abbino tale umore, che in tal professione non rieschino ancora eccellenti; come fece Giovanni Antonio Sogliani pittor fiorentino, il quale, nel vederlo, pareva il freddo e la maninconia del mondo. E poté quello umor talmente in lui, che da le cose dell'arte in fuori, pochi altri pensieri si dava, eccetto che delle cure familiari, nelle quali egli sopportava grandissima passione, quantunque avesse assai onesto modo da ripararsi. Stette in sua gioventú con Lorenzo di Credi all'arte della pittura, e con esso lui visse con tanta dili,genzia osservandolo sempre, che veramente divenne bonissimo pittore e mostrò in ogni sua azzione di essergli fidelissimo discepolo, come fece conoscere nelle sue prime pitture nella chiesa dell'Osservanza su 'l poggio di San Miniato.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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