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      Similmente colorí un quadro al conte Giovanni Batista Bentivogli, che aveva un cartone di mano di Baldassarre sanese de la storia de' Magi: cosa che molto bene condusse a perfezzione, ancora che vi fossero piú di cento figure. Similmente sono in Bologna di man d'esso molte altre pitture, e per le case e per le chiese; et in Galiera una facciata di chiaro e scuro, di sorte che in quella città aveva fama e credito assaissimo.
      Andò a Trento e dipinse al cardinal vecchio il suo palazzo insieme con altri pittori, di che n'acquistò grandissima fama. Ritornato a Bologna attese all'opere da lui cominciate.
      Avvenne che per Bologna si diede nome di fare una tavola per lo spedale della Morte, onde a concorrenza furono fatti varii disegni, chi disegnati e chi coloriti.
      E parendo a molti essere inanzi, chi per amicizia e chi per merito, di dovere avere tal cosa, restò in dietro Girolamo. E parendoli che gli fosse fatto ingiuria, di là a poco tempo si partí di Bologna, onde la invidia altrui lo pose in quel grado di felicità, ch'egli non pensò mai, atteso che, se passava inanzi, tale opra gl'impediva il bene che la buona fortuna gli aveva apparecchiato. Per che, condottosi in Inghilterra, da alcuni amici suoi, che lo favorivano, fu preposto al Re Arrigo; e giuntogli inanzi, non piú per pittore, ma per ingegnere s'accomodò a' servigi suoi.
      Quivi mostrando alcune prove d'edifici ingegnosi, cavati da altri in Toscana e per Italia, e quel re giudicandoli miracolosi, lo premiò con doni continui e gli ordinò provi,sione di quattrocento scudi l'anno.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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