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      Lavorarono nel giardino di quel dal Bufalo, vicino alla fontana di , Trievi, storie bellissime del fonte di Parnaso, e vi fecero grottesche e figure piccole colorite. Similmente nella casa del Baldassino, da Santo Agostino, fecero graffiti e storie, e nel cortile alcune teste d'imperadori sopra le finestre. Lavorarono in Monte Cavallo vicino a Santa Agata una facciata, dentrovi infinite e diverse storie, come quando Tuzia vestale porta da 'l Tevere a 'l tempio l'acqua nel crivello, e quando Claudia tira la nave con la cintura. E cosí lo sbaraglio che fa Camillo mentre che Brenno pesa l'oro. E nella altra facciata dopo il cantone, Romolo et il fratello alle poppe della lupa, e la terribilissima pugna di Orazio, che mentre solo fra mille spade difende la bocca del ponte, ha dietro a sé molte figure bellissime, che in diverse attitudini, con grandissima sollecitudine, co' picconi tagliano il ponte. Èvvi ancora Muzio Scevola, che nel cospetto di Porsena abbrucia la sua stessa mano che aveva errato nello uccidere il ministro in cambio del re, dove si conosce il disprezzo del re, il desiderio della vendetta. E dentro in quella casa fecero molti paesi. Lavorarono la facciata di San Pietro in Vincola e le storie di San Pietro in quella con alcuni profeti grandi. E fu tanto nota per tutto la fama di questi maestri, per l'abbondanza del lavoro, che furono cagione le publiche pitture da loro con tanta bellezza lavorate, che meritarono lode grandissima in vita, et infinita et eterna, per la imitazione, l'hanno avuta dopo la morte.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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