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      Quivi la memoria si carica di una infinità di cose bellissime, e quivi si rappresentano i modi antichi, l'effigie de' savi e le bellissime femmine. Perché vi sono tutte le spezie de' sacrifici antichi, come si costumavano, e da che s'imbarca uno esercito e combatte con variatissima foggia di strumenti e di armi, lavorate con tanta grazia e condotte con tanta pratica, che l'occhio si smarrisce nella copia di tante belle invenzioni. Dirimpetto a questa è un'altra facciata minore, che di bellezza e di copia non potria migliorare, dov'è nel fregio la storia di Niobe quando si fa adorare e le genti che portano tributi e vasi e diverse sorti di doni; le quali cose con tanta novità, leggiadria, arte, ingegno e rilievo espresse egli in tutta questa opera, che troppo sarebbe certo , narrarne il tutto. Seguitò appresso lo sdegno di Latona e la miserabile vendetta ne' figliuoli della superbissima Niobe, e che i sette maschi da Febo e le sette femmine da Diana le sono amazzati, con una infinità di figure di bronzo che non di pittura, ma di metallo paiono. E sopra altre storie lavorate con alcuni vasi d'oro contrafatti con tante bizzarrie dentro, che occhio mortale non potrebbe imaginarsi altro, né piú bello né piú nuovo, con alcuni elmi etrusci da rimaner confuso per la moltiplicazione e copia di sí belle e capricciose fantasie, ch'uscivano loro de la mente. Le quali opere sono state imitate da infiniti che lavorano in tali bizzarrie. Fecero ancora il cortile di questa casa, e similmente la loggia, colorita di grotteschine picciole, che sono stimate divine.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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