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      Egli vi fece ancora la tavola dello altar maggiore, la parte di sopra della quale è lavorata con buona maniera e fatica e colorito. Ne' Servi di Bologna fece una tavola d'una Annunziata, et ancora in San Salvatore dipinse una tavola d'un Crocifisso; cosí molti quadri e tavole et altre pitture in quella città. Era Innocenzio persona molto modesta e buona, e per la mala pratica che nel conversare usavano quei pittori bolognesi, li fuggiva e solo si restava. E perché egli faceva l'arte con assai fatiche, ridotto d'anni LVI ammalò di febbre pestilenziale, la quale lo trovò sí debile et affaticato, che in pochi giorni se ne morí. Rimase un lavoro grande, che aveva cominciato fuor di Bologna, a finire a Prospero Fontana bolognese, il quale a ottima fine glielo ridusse, avendosi confidato in lui, che ciò far doves,se inanzi la morte. Furono le pitture di questi maestri dal MDVI fino al MDXLII.
     
      MARCO CALAVRESE
     
      Pittore
     
      Quando il mondo ha un lume in una scienza che sia grande, universalmente ne risplende ogni parte, e dove maggior fiamma e dove minore, secondo i siti e le arie e le nature inclinati, fa parere i miracoli ancora maggiori e minori. E nel vero di continuo certi ingegni in certe provincie sono a certe cose atti, ch'altri non possono essere. Né per fatiche, che eglino durino, arrivano però mai a 'l segno di grandissima eccellenza. Ma quando noi veggiamo in qualche provincia nascere un frutto che usato non sia a nascerci, ce ne maravigliamo, tanto piú uno ingegno buono possiamo rallegrarci, quando lo troviamo in un paese dove non nascano uomini di simile professione.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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