Or essendo Francesco in Roma, fece un bellissimo quadro d'una Circuncisione e lo donò al papa; e fu tenuto una garbatissima invenzione per tre lumi fantastichi ch'a detta pittura servivano. Percioché le prime figure erano illuminate dalla Vampa del volto di Cristo, le seconde ricevevano lume da , certi che portavano i doni al sacrificio per certe scale con torce accese in mano, e l'ultime erano scoperte et illuminate dall'aurora, che mostrava un leggiadrissimo paese, con infinità di casamenti. La qual cosa piacque grandissimamente al papa et a chi le vide, per questo nuovo capriccioso modo di dipignere, e lo premiò liberalissimamente. Avvenne ch'egli si mise a operare con gran fervore, e lavorò un quadro di una Madonna con un Cristo, con alcuni angioletti et un San Giuseppo, mirabilmente finiti d'arie di teste, di colorito, di grazia e di diligenzia. Nel quale fece a San Giuseppo sopra un braccio ignudo molti peli, come al vivo spesse volte veggiamo. La quale opera rimase appresso Luigi Gaddi, e da' suoi figliuoli e da chi la vede, et in vita di lui e dopo la morte, è stimato pregio grandissimo. Destossi allora un pensiero al signor Lorenzo Cibo, invaghito della maniera sua e venutone partigiano di fargli fare qualche opera; e' gli fece metter mano in una tavola per San Salvatore del Lauro, da mettersi a una cappella vicino alla porta. In questa figurò Francesco una Nostra Donna in aria che legge, con un fanciullo fra le gambe. Et in terra con straordinaria e bella attitudine ginocchioni con un piè fece un San Giovanni che, torcendo il torso, accenna Cristo fanciullo, et in terra a giacere in iscorto San Girolamo in penitenza che dorme.
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