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      Similmente s'è veduto nelle nette e pulite opere di Valerio Vicentino, di cui tanta moltitudine se ne vede a lui uscita di mano, che maraviglia è stato, come egli abbia potuto con tanto sottil magisterio, sí maravigliose opere conseguire. E pure a Papa Paulo III diede paci bellissime et una croce divina, e similmente coni d'acciaio da improntar medaglie, con le impronte delle teste e de' rovesci antichi, talmente di similitudine lavorati, che non si può di bellezza far meglio, né di bontà piú desiderare. Infinito numero delle cose di costoro si trova appresso il , Reverendissimo Cardinal Farnese, il quale cosí Giovanni come Valerio ha fatto lavorare. Questo ultimo ha nella arte sua con tanta pratica lavorato, che nell'età sua di LXXVIII anni ha fatto con l'occhio e con le mani miracoli stupendissimi. Ha insegnato l'arte a una sua figliuola, che lavora benissimo, anzi dottamente. Era tanto vago di continuo procacciare per dilettazione antiquità di marmi, impronte di gessi antichi e cose moderne, che spendeva ogni prezzo per essere sempre carico, di ritorno, con prede di tali esercizii. Similmente non restava da' maestri, che fossero buoni avere disegni e quelli con venerazione tenere. Perché la casa sua in Vicenza di tante cose è piena e di tante varie cose adorna, che lo stupore esce di sé a vedere l'amore che Valerio a tale arte portava. E nel vero si conosce che, quando uno porta amore alla virtú, operando in quella continuo fino a la fossa, conseguisce opere virtuose e lascia dopo la morte di lui odore in infinito.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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