La qual cosa fu facilissima a ottenere prima per le virtú di Antonio, ch'erano degne di quel luogo, poi per lo interesso della benivolenza fra il papa e 'l Reverendissimo Farnese.
Cosí in compagnia di Raffaello da Urbino si continuò quella fabbrica assai freddamente.
Avvenne che il papa andò a Civita Vecchia per fortificarla, et in compagnia di esso erano perciò venuti infiniti signori, fra gli altri Giovan Paulo Baglioni e 'l Signor Vitello, similmente, di persone ingegnose, v'erano Pietro Navarra et Antonio Marchisi architetto, il quale per commissione del papa era venuto da Napoli.
E ragionandosi di fortificare Civita Vecchia, infinite e varie circa ciò furono le opinioni; e chi un disegno e chi un altro facendo, Antonio, fra tanti, ne spiegò loro uno, il quale fu confermato dal papa e da quei signori et architetti, che di fortezza, di guardie e di bellezza fosse di tutti il meglio inteso et il piú facile.
Per il che ne acquistò gran credito , appresso la corte. Nacque in questo tempo un disordine di paura nel palazzo Apostolico, per avere Raffaello da Urbino nel far le logge papali compiaciuto a tanti nel fare le stanze di sopra al fondamento, che vi erano restati molti vani con assai grave danno del tutto, per il peso che in su quelli si aveva a reggere, e di già lo edificio minava a terra, per il grandissimo peso che avea sopra. Per il che tutta la corte a furia sgomberando, si dubitava che tal cosa fra breve spazio non ne facesse infiniti capitar male. E certamente lo arebbe fatto, se la virtú di Antonio con puntegli e travate, riempiendo di dentro quelle stanzerelle e rifondando per tutto, non le avesse ridotte ferme e saldissime, come elle furono mai da principio, il che gli accrebbe nome grandissimo.
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