Perché in palazzo gli ordinò alcune stanze murate vicino alla porta, e gli fece lavorare una tavola della lapidazione di Santo Stefano, per Santo Stefano di Genova, suo beneficio. La quale è di bellezza e di singular grazia e di componimento sí ben condotta, che è la migliore opera di quante e' facesse già mai. Atteso che vi sono pezzi d'ignudi bellissimi, e quella gloria, dove Cristo siede alla destra del Padre, è cosa veramente celeste e non dipinta. Della quale Giovan Matteo fece degni i frati di Monte Oliveto, donandogli quel luogo dove oggi dimorano per monistero loro.
Fece ancora a Iacopo Fuccheri tedesco, in Roma nella chiesa di Santa Maria d'Anima, una tavola alla cappella loro, ch'è molto lodata, e massimamente un casamento girato in tondo, che certo è cosa divina. Similmente a' piè d'un San Marco un leone, i peli del quale torcono secondo che egli gira, cosa veramente difficile, e le ali di quello piú di piume e di penne, che di colori contraffatte. Aveva Giulio a' servigi suoi in Roma Giovanni dal Leone e Raffaello dal Colle da 'l Borgo a San Sepolcro, i quali erano molto destri nel mettere in opera le cose ch'egli disegnava. Per il che gli fece condur vicino alla Zecca , un'arme, assegnandone la metà per ciascuno, situata allato a Santa Maria Chiesina, vicino alla Zecca vecchia in Banchi, nella quale sono due figure che reggono l'ornamento col capo. E nella sala grande che fece, essi una gran parte colorirono e condussero di quelle cose che vi sono. Fece poi Giulio a Raffael Borghese solo condurre sopra la porta di dentro del Cardinale della Valle una Nostra Donna, la quale cuopre un fanciullo che dorme, e Santo Andrea e San Niccolò, che maravigliosissimamente furono lodati.
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