Le quali non abitazioni di Mantova, ma di Roma paiono, con bellissima forma di grandezza. E fece dentro a questo edifizio, in luogo di piazza, un cortile scoperto, nel quale sboccano in croce quattro entrate. La principale delle quali trafora e passa in una grandissima loggia e sbocca nel giardino, l'altre due vanno a diversi appartamenti, che son quattro. Due de i quali ha fatto ornati di stucchi e di pitture, et in una sala di quelli tutti i bellissimi cavalli turchi e barbari del duca, et appresso quello i cani favoriti, che sono naturali e bellissimi, con le volte di diversi spartimenti, e questi dipinti per le facce da basso. Arrivasi poi in una stanza, ch'è sul canto del palazzo, nella quale sono nella volta le storie di Psiche, veramente bellissime, e nel mezzo alcuni dèi che scortano al di sotto in su, che di rilievo e non dipinti paiono. La forza de i quali buca la volta con la bellezza de' contorni e con lo essere di colori con dottissima arte dipinti. Nelle facciate attorno fece varie istorie, tutte divinissime e belle, et una baccanaria per un sileno, che maraviglia è credere che si possa far meglio ne gli strani fauni, satiri, tigri, et una credenza di festoni pieni d'argenti, che i lustri de gli ori e de gli argenti mostra vivissimi in varie fogge di lavori stranamente fatti da gli orefici. Le quali capricciose invenzioni dottamente con senso poetico e pittoresco ha garbatissimamente finite. Si passa poi in una camera, dove sono fregi di figure di basso rilievo di stucchi, con tut,to l'ordine de' soldati, che sono nella colonna di Traiano, lavorati con bella maniera.
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