Ritrasse ancora Andrea Doria, che era nel medesimo modo mirabile, e cosí fece poi la testa di Baccio Valori della medesima bontà e cosí la testa del papa, che fu tenuta divina; dopo la quale insieme con le altre cose di lui, che infinite furono in questi ritratti, tutte di corrispondente bellezza lavorate e finite, egli nella corte di Sua Santità serviva con sommissione grandissima.
Avvenne che fra' Mariano Fetti frate del Piombo si morí, e Sebastiano per mezzo del Vescovo di Vasona, maestro di casa di Sua Santità, chiese al papa l'ufficio del Piombo, e cosí Giovanni da Udine, che tanto ancor egli aveva servito Sua Santità in minoribus, e tuttavia la serviva. Ma il papa, per li preghi del vescovo e per la servitú di Sebastiano, ordinò ch'egli avesse tale ufficio e che sopra quello pagasse a Giovanni da Udine una pensione di CCC scudi. Laonde Sebastiano prese l'abito del frate, e subito si sentí per quello variar l'animo. E vedutosi il modo di poter sodisfare le volontà sue, senza colpo di pennello se ne stava riposando, e le male notti spese et i giorni affaticati ristorava con le entrate. E quando pure aveva a far nulla, si riduceva a 'l lavoro con una passione che pareva ch'andasse a la morte. Condusse con gran fatica al Patriarca d'Aquilea un Cristo che porta la croce, dipinto nella pietra dal mezzo in su, che fu cosa molto lodata, avvenga che Sebastiano le mani e le teste molto mirabilmente faceva.
Era venuta in questo tempo in Roma la nipote del papa, che ora è Regina di Francia; fra' Sebastiano la cominciò a ritrarre, e quella non finí, la quale è rimasa nella guar,daroba del papa.
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