Nella prima sala, che risponde in su la loggia dove s'entra per una delle due porte a man manca, nella volta sono gli ornamenti di stucchi bellissimi; in su gli spigoli e nel mezzo è una storia grande di un Naufragio di Enea in mare, nel quale sono ignudi vivi e morti, in diverse e varie attitudini, oltra un buon numero di galee e navi, chi salve e chi fracassate dalla tempesta del mare, non senza bellissime considerazioni delle figure vive che si adoprano a difendersi, senza gli orribili aspetti che mostrano nelle cere il travaglio dell'onde, il pericolo della vita e tutte le passioni che danno le fortune marittime.
Questa fu la prima storia et il primo principio che Perino cominciasse per il principe, e dicesi che nella sua giunta in Genova era già comparso inanzi a lui per dipignere alcune cose Ieronimo da Trevisi, il quale dipigneva una facciata che guardava verso il giardino, e mentre che Perino cominciò a fare il cartone della storia che di sopra s'è ragionata de 'l Naufragio, e mentre che egli a bell'agio andava trattenendosi e vedendo Genova, continovava o poco o assai al cartone, di maniera che già n'era finito gran parte in diverse fogge, e disegnati quegli ignudi, altri di chiaro e scuro, altri di carbone e di lapis nero, altri gradinati, altri tratteggiati e dintornati solamente. Mentre dico che Perino stava cosí e non cominciava, Ieronimo da Trevisi mormorava di lui, dicendo: "Che cartoni e non cartoni! Io, io ho l'arte su la punta del pennello". E sparlando piú volte in questa o simil maniera, pervenne a gli orecchi di Perino, il quale, presone sdegno, subito fece conficcare nella volta, dove aveva andare la storia dipinta, il suo cartone, e levato in molti luoghi le tavole del palco acciò si potesse ve,dere di sotto, aperse la sala.
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