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      Né si può dire la diversità delle cose, come panni, arie di teste et infinità di capricci straordinari e nuovi e bellissimamente con,siderati. Dove non è cosa che con ingegno non sia messa in atto; e tutte le figure che vi sono sono di scorti bellissimi et artifiziosi, et ogni cosa che si ammira è lodatissima e divina. Ma chi non ammirerà e non resterà smarrito veggendo la terribilità de l'Iona, ultima figura della cappella? Dove con la forza della arte la volta, che per natura viene innanzi girata dalla muraglia, sospinta dalla apparenza di quella figura che si piega in dietro, apparisce diritta e vinta da l'arte del disegno, ombre e lumi, pare che veramente si pieghi in dietro.
      O veramente felice età nostra, o beati artefici, che ben cosí vi dovete chiamare, da che nel tempo vostro avete potuto al fonte di tanta chiarezza rischiarare le tenebrose luci degli occhi e vedere fattovi piano tutto quel ch'era difficile da sí maraviglioso e singulare artefice: certamente la gloria delle fatiche sue vi fa conoscere et onorare, da che ha tolto da voi quella benda che avevate inanzi gli occhi della mente, sí di tenebre piena, e v'ha scoperto il velo del falso, il quale v'adombrava le bellissime stanze dell'intelletto. Ringraziate di ciò dunque il cielo e sforzatevi d'imitar Michele Agnolo in tutte le cose. Sentissi nel discoprirla correre tutto il mondo d'ogni parte, e questo bastò per fare rimanere le persone trasecolate e mutole; laonde il papa, di tal cosa ingrandito e dato animo a sé di far maggiore impresa, con danari e ricchi doni rimunerò molto Michele Agnolo.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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