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      Ancora che non siano finite le parti sue, si conosce nell'esser rimasta abozzata e gradinata nella imperfezzione della bozza la perfezzione dell'opra. Ma molto piú fece stupire ciascuno che considerando nel far le sepolture del Duca Giuliano e del Duca Lorenzo de' Medici egli pensassi che non solo la terra fussi per la grandezza loro bastante a dar loro onorata sepoltura, ma volse che tutte le parti del mondo vi fossero, e che gli mettessero in mezzo e coprissero il lor sepolcro quattro statue: a uno pose la Notte et il Giorno, a l'altro l'Aurora et il Crepuscolo; le quali statue sono con bellissime forme di attitudini et artificio di muscoli lavorate, convenienti, se l'arte perduta fosse, a ritornarla nella pristina luce. Vi son fra l'altre statue que' due capitani armati, l'uno il pensoso Duca Lorenzo nel sembiante della saviezza, con bellissime gambe talmente fatte, ch'occhio non può veder meglio. L'altro il Duca Giuliano sí fiero con una testa e gola, con incassatura d'occhi, profilo di naso, sfenditura di bocca e capegli sí divini, mani, braccia, ginocchia e piedi; et insomma tutto quello che quivi fece è da fare che gli occhi né sta,care né saziare vi si possono già mai. Veramente chi risguarda la bellezza de' calzari e della corazza, celeste lo crede e non mortale. Ma che dirò io de la Aurora femmina ignuda e da fare uscire il maninconico dell'animo e smarrire lo stile alla scultura? Nella quale attitudine si conosce il suo sollecito levarsi sonnacchiosa, svilupparsi da le piume, perché par che, nel destarsi, e


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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