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      Sonsi veduti di suo in piú tempi bellissimi disegni, come già a Gherardo Perini amico suo, et al presente a M Tommaso de' Cavalieri romano, che ne ha de gli stupendi, fra i quali è un Ratto di Ganimede, un Tizio et una Baccanaria, che col fiato non si farebbe piú d'unione. Vegghinsi i suoi cartoni, i quali non hanno avuto pari, come ancora ne fanno fede pezzi sparsi qua e là, e particularmente in casa Bindo Altoviti in Fiorenza uno di sua mano disegnato per la cappella, e tutti quegli che furono veduti in mano d'Antonio Mini suo creato, i quali portò in Francia, insieme col quadro della Leda, ch'egli fece; e quello d'una Venere, che donò a Bartolomeo Bettini di carbone finitissimo; e quello d'un Noli me tangere, che fu fatto per il marchese del Vasto, finiti poi co' colori da Iacopo da Puntormo. Ma perché vado io cosí di cosa in cosa vagando? Basta sol dire questo, che dove egli ha posto la sua divina mano, quivi ha risuscitato ogni cosa e datole eternissima vita.
      Ma per tornare all'opera della cappella, finito ch'egli ebbe il Giudicio, gli donò il papa il porto del Po di Pia,cenza, il quale gli dà d'entrata DC scudi l'anno, oltre alle sue provisioni ordinarie. E finita questa, gli fu fatto allogazione d'un'altra cappella, dove starà il Sacramento, detta la Paulina, nella quale dipigne due storie: una di San Pietro, l'altra di San Paulo, l'una dove Cristo dà le chiavi a Pietro, l'altra la terribile conversione di Paulo. In questo medesimo tempo egli cercò di dar fine a quella parte, che della sepoltura di Giulio secondo aveva in essere; et in San Pietro in Vincola in Roma fece murare non spendendo mai il tempo in altro, che in esercizio dell'arte, né giorno né notte, et egli s'è di continuo visto pronto a gli studi, et il suo andar solo, mostra come egli ha l'animo carico di pensieri.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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