Ancora che con somma fatica mia e spesa e disagio, nel cercare minutamente dieci anni tutta la Italia per i costumi, sepolcri et opere di quegli artefici, de' quali ho descritto le vite, e con tanta difficultà, che piú volte me ne sarei tolto giú per disperazione, se i fedeli e veri soccorsi de' buoni amici, a' quali mi chiamo e chiamerò sempre piú che obbligato, non mi avessero fatto buono animo e confortatomi a tirare avanti gagliardamente, con tutti quelli amorevoli aiuti che per loro si poteva, di advisi e riscontri diversi di varie cose, de le quali io stava perplesso, benché io le avessi vedute e considerate con gli occhi proprii. E tali veramente e sí fatti sono stati i predetti aiuti, che io ho potuto puramente scrivere il vero di tanti divini ingegni, e senza alcuno ombramento o velo semplicemente mandarlo in luce, non perché io ne aspetti o me ne prometta nome di storico o di scrittore, che a questo non pensai mai, essendo la mia professione il dipignere e non lo scrivere, ma solo per lasciare questa , nota, memoria o bozza che io voglia dirla, a qualunque felice ingegno che, ornato di quelle rare eccellenzie che si appartengono a gli scrittori, vorrà con maggior suono e piú alto stile celebrare e fare immortali questi artefici gloriosi, che io semplicemente ho tolti alla polvere et alla oblivione, che già in gran parte gli avea soppressi. E mi sono ingegnato per questo effetto con ogni diligenzia possibile verificare le cose dubbiose, con piú riscontri, e registrare a ciascuno artefice nella sua vita quelle cose che elli hanno fatte.
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