Concluderemo dicendo che i dieci giorni di Brescia verranno mai sempre ricordati ad onore perpetuo di quella generosa cittą, ad infamia perenne de' suoi scellerati carnefici.
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Le ossa delle vittime dell'insurrezione bresciana inonoratamente sepolte dall'austriaca vendetta, vennero ricuperate dietro accurate indagini d'una Commissione istituita da quel Municipio, e, come cosa santa, con trasporto d'amore, collocate nel pubblico cimiterio.
La mesta e solenne cerimonia del trasporto delle ossa, ebbe luogo il 1.° aprile 1861. Meglio che alla nostra parola a descriverla, noi diamo luogo ad una peregrina narrativa che il bresciano scrittore Federico Odorici gentilmente ci inviava:
Alcuni scheletri dissepolti nell'ultimo recinto del castello, e che si tennero dapprima miserande reliquie di fucilati del 1849, furono causa di pił minute ricerche. Perchč destatasi dal fatto l'attenzione del Municipio e del Circolo Nazionale, una Commissione da quest'ultima eletta, ritrovate quell'ossa di lunga mano pił antiche, fu dal Circolo incaricata della indagine di altre, che veramente sapevansi colą disperse, di molte vittime cadute nell'eroica resistenza, che apprese al Leshke ed all'Haynau di che sapessero l'armi nostre.
Rinvenuti i luoghi che la pietą cittadina aveva gią designati come deserte sepolture di quegli assassinati, la nostra Giunta delegava (13 marzo) il conte Gerolamo Fenaroli, il dottor Lodovico Balardini, l'ing. Bortolo Peroni e Federico Odorici, perchč sopravvedessero al disterramento ed al trasporto nel patrio cimiterio dei martiri della nostra indipendenza.
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