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      Se i due comaschi ciotolai, giustiziati nelle fosse del castello a destra dell'ingresso, furono tosto rinvenuti, più difficili tornarono le indagini nella Rocchetta di S. Chiara, dove soltanto al terzo dì si discopersero le spoglie di Pietro Boifava, Sotero Bresciani, Dionisio Donabini, Filippo Franzoni, mentre nel piano di fronte ai magazzeni del Forno di Castello, a rintracciarsi le reliquie del prete Attilio Pulusella e di Luigi Usanza, riuscirono vane investigazioni più rigorose ed insistenti.
      Terminato quel triste ufficio che allo squallore di profana terra toglieva i resti di tanti martiri della bresciana libertà, la Giunta Municipale annunciava la pompa del trasporto, mentre la Commissione volgevasi con altro appello a tutte le classi lavoratrici: a quella massa potente dai terribili commovimenti, che nelle grandi sventure sostenne frequenti volte le nostre sorti, e sempre la dignità del nostro nome. E quell'appello fu inteso; e più di due mila popolani accorsero dimandando al Circolo Nazionale i moti e le bandiere dell'arti.
      La funerea cerimonia doveva compiersi al 1° di aprile, ricorrenza gloriosa della nostra insurrezione, cui le attonite città chiamarono salvatrice dell'avvenire. Quel mattino volgeva mesto e piovoso; ma l'onda dell'affluente moltitudine, lo spiegarsi delle bandiere e il divisarsi a lutto delle contrade dava imponente aspetto di popolo chiamato ad un convegno fraterno, nè d'altro compreso che del compimento di una sacra ed antica promessa.
      La Guardia Nazionale sfilata nella piazza del Duomo, e nella via di Broletto le ventinove Corporazioni dell'arti aspettavano il convoglio che lentamente si avvicinava, e che arrestatosi di fronte alla cattedrale, cessato il rito con cui la religione saluta le ceneri dell'uomo, s'era messo nel centro del grave corteggio, per modo che, precedute dai nostri Bersaglieri e da una banda musicale, venivano l'arti schierate a compagnie, distinte dalle loro bandiere; poi gli animosi Garibaldini; e recante l'impresa, di cui ben presto non avrà più bisogno:


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Il martirio di Brescia.
Narrazione documentata
di Felice Venosta
Editore Barbini Milano
1863 pagine 125

   





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